Harold R. Daniels, The Accused

Harold R. Daniels, The Accused, pubblico dominio. Pubblicazione originale 1958.

Un giorno, girellando in ManyBooks, mi sono imbattuta in questo giallo e mi sono incuriosita abbastanza da scaricarlo.

Alvin Morlock, un placido insegnante (non professore) di un’università per nulla prestigiosa in una cittadina del Massachusetts, è accusato di aver ucciso la moglie Louise. Il libro alterna la narrazione degli eventi alle testimonianze di processo, ed è proprio con queste che inizia il romanzo. Sebbene l’accusa dichiari fin dall’inizio che la vita privata di Louise non ha importanza ai fini del processo e che non è Louise ad essere sotto processo ma Alvin, tuttavia nel corso del libro (e del processo) la donna viene giudicata, eccome.

Alvin Morlock è un uomo insignificante e un pochino insulso, che si accontenta di insegnare in un’università di provincia, senza alcuna ambizione. Un giorno decide di passare le vacanze natalizie insieme al collega Dodson: i due vanno nella vicina Providence, nel Rhode Island, in cerca di donne. È qui che Alvin conosce Louise, un’italoamericana di circa 35 anni. Non si sa come, dopo due settimane i due si sposano.

Louise ha trascorso tutta la sua vita adulta e la tarda adolescenza con un’unica aspirazione: trovare quanti più partner sessuali possibili. E ci è riuscita perfettamente, essendo una bellissima ragazza. Poi però il passare del tempo ha iniziato a farsi sentire, impietoso, tanto che sempre più spesso passavano addirittura tre o quattro giorni (!!) senza che Louise riusce a combinare un appuntamento con qualcuno. Così Louise decide di sposarsi e la scelta cade su Alvin Morlock. Perché invece lui decida di sposarla non mi è tanto chiaro. Forse perché non è capace di dire di no, probabilmente è troppo faticoso per lui sprecare energia nel contrastare il destino, o qualcosa del genere. Sta di fatto che, ovviamente, il matrimonio è un totale fallimento. Louise pensava che un professore guadagnasse di più, spende e spande e Morlock si trova pieno di debiti. Inoltre la donna si ubriaca al bar di fianco a casa e lo tradisce senza problemi. Morlock si lascia fare praticamente di tutto. Alla fine però Louise muore e la giuria dovrà decidere se si è trattato di un incidente o di omicidio volontario, magari premeditato.

Certo, il ritratto che l’autore fa di Louise non è per niente lusinghiero e la donna risulta un personaggio insopportabile; tuttavia Morlock non è da meno. Se qualcuno mi fa compassione, non è certo Morlock. Avrebbe avuto la possibilità di non sposare Louise e la sua vita sarebbe proseguita placida e insignificante come prima, ma si è messo in questa situazione, che non poteva essere altro che fallimentare, e necessariamente ne paga le conseguenze. Inoltre, il comportamento di una persona non può certo essere una giustificazione per un omicidio, e nemmeno un’attenuante. In realtà l’atteggiamento passivo di Morlock ha una causa che verrà rivelata verso la fine del libro, ma non solo questo non mi ha fatto provare la minima pena per lui, al contrario me lo ha fatto disprezzare ancora di più.

Insomma, per me, un romanzo senza infamia e senza lode.

Harold R. Daniels era abbastanza noto in vita come autore di libri pulp, poi è caduto nel dimenticatoio. Addirittura nel 1956 è stato finalista agli Edgard Awards (il premio assegnato ogni anno dall’associazione Mystery Writers of America per libri dei generi giallo, thriller e horror) con il romanzo In His Blood. A quanto ne so, l’unico suo libro tradotto in italiano è The House on Greenapple Road, pubblicato nei Gialli Mondadori nel 1968 con il titolo Il rovescio della medaglia. Alcune informazioni in italiano su questo autore sono reperibili qui, oppure qui c’è un articolo in inglese.

2 pensieri su “Harold R. Daniels, The Accused

Commenta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.