[Incipit] Sudelbücher

Der große Kunstgriff kleine Abweichungen von der Wahrheit für die Wahrheit selbst zu halten, worauf die ganze Differenzial-Rechnung gebaut ist, ist zugleich der Grund unsrer witzigen Gedanken, wo oft das Ganze hinfallen würde, wenn wir die Abweichungen in einer philosophischen Strenge nehmen würden.

Um eine allgemeine Charakteristik zustande zu bringen, müssen wir erst von der Ordnung in der Sprache abstrahieren, die Ordnung ist eine gewisse Musik, die wir festgesetzt, und die in wenigen Fällen (z.B. femme sage, sage femme) einen sonderbaren Nutzen hat. Eine solche Sprache die den Begriffen folgt müssen wir erst haben, oder wenigstens für besondere Fälle suchen, wenn wir in der Charakteristik fortkommen wollen. Weil aber unsere wichtigsten Entschlüsse, wenn wir sie ohne Worte denken, oft nur Punkte sind, so wird eine solche Sprache ebenso schwer sein zu entwerfen, als die andere, die daraus gefolgert werden soll.

Die Gesichter der Menschen sind oft bis zum Ekelhaften häßlich. Warum dieses? Vermutlich konnte die nötige Verschiedenheit der Gemüts-Arten nicht erhalten werden ohne eine solche EInrichtung; man kann dieses als eine Seelen-Charakteristik ansehen, welche zu lesen wir uns vielleicht mehr befleißigen sollten. Um einigen Grund in dieser schweren und weitläufigen Wissenschaft zu legen müßte man, bei verschiednen Nationen, die größten Männer, die Gefängnisse und die Tollhäuser durchsehen, denn diese Fächer sind so zu reden die 3 Hauptfarben, durch deren Mischung gemeiniglich die übrigen entstehen.

G.C. Lichtenberg, Sudelbücher, Insel, Frankfurt am Main 1984. 683 pagine.

* Lichtenberg su Wikipedia.
* Alcuni aforismi in italiano.

La tortura delle mosche

Le sconsolanti introduzioni ai capolavori, terribili, aride, solenni o impudiche! Ma perché tutta questa curiosità! Perché un poeta dev’essere prima nato e poi morto! Non basta che egli abbia un nome, e non gli è questo nome già troppo pesante? No, la gente non ha misericordia. I suoi poeti li deve cucinare, speziare e mangiare.

Da: Elias Canetti, La tortura delle mosche (tit. originale Die Fliegenpein. Aufzeichnungen), Adelphi, Milano 1993. Traduzione di Renata Colorni. 174 pagine. 15 €.

La rapidità dello spirito

La mia biblioteca, composta da migliaia di volumi che mi sono proposto di leggere, cresce dieci volte più in fretta di quanto io possa leggere. Ho tentato di dilatarla fino a farne una specie di universo in cui trovare tutto. Ma questo universo cresce in una misura che dà le vertigini. Non vuole placarsi, e io ne sento la crescita sulla mia pelle. Ogni volume che vi aggiungo scatena una piccola catastrofe cosmica, e un po’ di quiete subentra solo quando in apparenza quel volume trova il suo posto e provvisoriamente scompare.

Da: Elias Canetti, La rapidità dello spirito. Appunti da Hampstead, 1954-1971 (tit. originale Nachträge aus Hampstead. Aus den Aufzeichnungen, 1954-1971), Adelphi, Milano 1996. Traduzione di Gilberto Forti. 187 pagine. 12,39 €.

La provincia dell’uomo

Ci sono libri che si posseggono da vent’anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sé di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent’anni, viene un momento in cui d’improvviso, quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri d’un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione. Ora sappiamo perché lo abbiamo trattato con tante cerimonie. Doveva stare a lungo vicino a noi; doveva viaggiare; doveva occupare posto; doveva essere un peso; e adesso ha rggiunto lo scopo del suo viaggio, adesso si svela, adesso illumina i vent’anni trascorsi in cui è vissuto, muto, con noi. Non potrebbe dire tanto se per tutto quel tempo non fosse rimasto muto, e solo un idiota si azzarderebbe a credere che dentro ci siano state sempre le medesime cose.

Da: Elias Canetti, La provincia dell’uomo. Quaderni di appunti 1942-1972 (tit. originale Die Provinz des Menschen. Aufzeichnungen 1942-1972), Adelphi, Milano 1978. Traduzione di Furio Jesi. 372 pagine.

Un regno di matite

Io ero pieno di fiducia, lei piena di segreti. Non era certo tutto importante quello che lei mi teneva segreto. Non era certo tutto importante quello che io le confidavo.

Ma importante lo diventava proprio nell’atto del confidare e in quello del tenere segreto.

Da: Elias Canetti, Un regno di matite. Appunti 1992-1993 (tit. originale Aufzeichnungen 1992-1993), Adelphi, Milano 2003. Traduzione di Ada Vigliani.