Il libro dei libri bruciati

Chi legge Repubblica, forse ieri ha letto questo articolo di Paola Sorge.

Il 10 maggio 1933 i nazisti davano alle fiamme i libri di 131 autori, soprattutto tedeschi ma non solo, ebrei ma non solo, ritenuti non graditi, deviati, devianti, al fine di "ripulire" la cultura e la mente del popolo tedesco.
Alcuni erano autori famosi, come Stefan Zweig o Erich Maria Remarque, altri lo erano ma poi sono stati dimenticati.

Il critico letterario Volker Weidermann ha scritto un libro su quei libri bruciati, su quegli autori dimenticati o la cui opera è sopravvissuta, dando spazio soprattutto ai primi, quelli di cui non abbiamo più memoria. Il libro si intitola Das Buch der verbrannten Bücher (Il libro dei libri bruciati) ed è stato pubblicato a giugno dalla Kiepenheuer & Witsch di Colonia.

Per chi legge il tedesco, penso che sia molto interessante, in attesa che qualche casa editrice italiana lo proponga in traduzione.

Qui c’è la pagina dedicata dalla casa editrice al libro, attraverso la quale è possibile anche ascoltare l’autore che legge qualche capitolo, ascoltare un’intervista all’autore, leggere l’introduzione al libro, scaricare il file pdf con la lista degli autori messi all’indice (è la lista originale, scritta in caratteri gotici con data 1933. A me ha fatto venire i brividi).

Qui potete leggere un altro articolo, in italiano, comparso sul Sole 24 Ore l’11 maggio 2008 a firma Alessandro Melazzini.

Qui un lavoro interessante sui roghi dei libri.

[La donna che guarda i libri bruciare e grida «Schöne Zeit! Schöne Zeit!» – sono le prime righe dell’introduzione – mi ricorda tanto la Therese della Komödie der Eitelkeit, che getta foto nelle fiamme gridando «Jetzt des und jetzt des und jetzt des!». Era il 1933 quando Canetti scriveva. La scena mi sembra la stessa.]

Update: segnalo questo post, dove si parla del bibliofilo tedesco che ha raccolto 12.000 volumi delle edizioni bruciate dai nazisti.

4 pensieri su “Il libro dei libri bruciati

  1. Penso anch’io sia interessante. Per ora l’ho solo sfogliato e ne ho rimandato l’acquisto.
    Mi permetto di aggiungere “I roghi dei libri”, di Leo Löwenthal, studioso della scuola di Francoforte, edito in italiano da il Melangolo. Se ricordo bene, qui, oltre ai roghi del 1933, di cui correva il cinquantenario quando fu tenuto il discorso alla base del libro, vengono ricordati anche altri roghi avvenuti in altre nazioni (in Cina, per esempio) e, sempre se ricordo bene, il primo riferimento (in questo caso non storico, ma letterario) da cui Löwenthal prese le mosse è il desiderio di Calibano di bruciare i libri di Prospero.
    Mi permetto anche di aggiungere un link ad una foto scattata a Francoforte nel punto della piazza centrale, di fronte al municipio, in cui i nazisti bruciarono i libri in quella città. Nella parte circolare esterna la frase di Heine, che ho ritrovato anche in alcuni dei tuoi link.
    http://farm2.static.flickr.com/1429/1241355978_148736472c_b.jpg

    Francesca

  2. il prezioso libricino di Leo Löwenthal fa un breve excursus dei roghi di libri nella storia, ricordando anche i molti roghi – abbastanza dimenticati – in cui furono bruciati, nel corso dei secoli e fino a tempi recentissimi, i libri sacri degli ebrei.

  3. Ringrazio entrambi. Ho visto, tempo fa, il libriccino di Leo Löwenthal in libreria. Sullo stesso tema, trattato in maniera più ampia, segnalo Libri al rogo di Lucien X. Polastron, tradotto in italiano e pubblicato nel 2006 da Sylvestre Bonnard. Maggiori informazioni qui.

    Grazie per la foto, Francesca. L’hai scattata tu, o l’hai trovata in rete?

    Ben ritrovato, Paolo. Quando nomino Canetti, tu compari sempre (e mi fa molto piacere).

  4. È mia. La prova? È irrimediabilmente storta.

    Canetti (così, per vedere se succede qualcosa).

    Francesca

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