John Meade Falkner, The Nebuly Coat, e-artnow, 2018. Pubblicazione originale 1903.
La raccolta The Horror Beyond Life’s Edge, che scaricai tempo fa da Amazon, è un vero insieme di perle, anche se ovviamente alcuni racconti e romanzi sono meno riusciti di altri. Ma ha il pregio di portare a conoscenza del lettore alcuni classici ormai dimenticati, come questo romanzo di Falkner, che pare abbia goduto anche di un discreto successo alla sua pubblicazione.
I primi capitoli del libro sono mortalmente noiosi, ma si deve avere la costanza di perseverare perché poi si scoprirà un romanzo non certo eccelso ma sicuramente intrigante.
Il signor Westray è un giovane architetto inviato dalla ditta Farquhar e Farquhar a dirigere i lavori di restaurazione della cattedrale di Cullerne. I soldi sono pochi e i lavori necessari tanti e costosi. Westray trova alloggio presso Bellevue Lodge, una casa gestita dalla signorina Joliffe e da sua nipote Anastasia. Farà la conoscenza dell’organista e degli altri abitanti del paese e avrà modo di conoscerli bene perché passerà davvero molto tempo a Cullerne. Verrà così a sapere che un abitante del paese, Martin Joliffe, fratello della signorina Joliffe e deceduto poco tempo addietro, era convinto di essere il vero erede di Lord Blandamer, signorotto della contea. Era una vera e propria ossessione per il povero Martin e molti in paese lo prendevano in giro per questo; di sicuro nessuno gli credeva.
Sarebbe un peccato raccontare la trama più di così, perché credo sia interessante approcciarsi a questo libro come ho fatto io, ovvero sapendo poco o niente di quello che sarebbe poi successo. Ci sarà in particolare un altro personaggio fondamentale ai fini della storia. Tutto ruota intorno alla ristrutturazione della cattedrale e alla questione di chi sia davvero l’erede del vecchio Lord Blandamer, che aveva ossessionato Martin per tutta la vita.
Ci sono parti estremamente noiose, quando si parla dell’architettura della cattedrale, che ha un ruolo fondamentale nel romanzo (chiaramente se invece l’architettura vi interessa saranno parti interessantissime). Ma nel complesso è un bel romanzo, con un mistero, una storia di paese, personaggi ben delineati e osservazioni interessanti. Ad esempio mi è piaciuta molto la parte in cui uno dei protagonisti parla del suo bisogno di bere alcool per non vedere tutti i fallimenti della propria vita, l’ho trovata davvero toccante e piena di riflessioni che possono essere veritiere per molti. In altri punti è un po’ fastidioso, per esempio nella considerazione delle donne, ma è un romanzo figlio del suo tempo e per giunta ambientato nell’Ottocento, cosa che si fa molto sentire anche nello stile.
Non credo che sia un romanzo da ricordare a lungo, tuttavia è piacevole da leggere se si passa sopra certe parti tediose e certi personaggi irritanti (in particolare il protagonista, il signor Westray, è davvero insopportabile). Per me è promosso, anche se non a pieni voti.