AA. VV., Doorway to Dilemma

AA. VV., Doorway to Dilemma. Bewildering Tales of Dark Fantasy, British Library, 2019.

La British Library pubblica anche dei libri e, tra questi, ha una bellissima serie chiamata Tales of the Weird, che io bramo ardentemente e che collezionerei tutta se fosse possibile. Per ora ne ho tre volumi e il primo che ho comprato è questo. Tales of the Weird, come dice il nome stesso, è una serie di libri del genere weird fiction, di cui più volte mi è capitato di parlare. Si tratta perlopiù di raccolte di racconti (è in questo formato che la weird fiction “old school” ha dato il meglio), molto spesso racconti “dimenticati” o comunque meno noti.

Mike Ashley, il curatore di questa raccolta, chiama la weird fiction “dark fantasy”. Infatti, la weird fiction è un genere fantastico con forti caratteristiche “nere” e spesso soprannaturali, bizzarre e quasi sempre “dark”, per l’appunto. Tuttavia, sebbene sia un bellissimo termine, lo ritengo fuorviante perché molto spesso viene usato per riferirsi ad altro, com’è spiegato qui. La weird fiction non ha niente o quasi niente a che vedere con il fantasy così come lo intendiamo comunemente, ma si avvicina piuttosto all’horror, sebbene non possa del tutto identificarsi con esso.

Come in tutte le raccolte di racconti, anche in questo caso la qualità delle singole storie è altalenante, ma il giudizio finale dell’intera antologia è positivissimo.

Ci sono due racconti che da soli meriterebbero l’intero prezzo del libro. Il primo è The Mysterious Card, con il suo seguito The Mysterious Card Unveiled, di Cleveland Moffett. Se volete potete leggere qui la prima storia e qui il sequel. Nel primo racconto, un uomo americano si rammarica di non conoscere il francese: un giorno, in vacanza a Parigi, una donna gli consegna un biglietto scritto in questa lingua e dunque per lui indecifrabile. Seguono vari tentativi di farsi tradurre il biglietto da varie persone, ma l’unico risultato è fare del nostro protagonista un reietto, abbandonato da tutti. Nel secondo racconto il mistero viene svelato e non lo immaginereste mai.

L’altro racconto che ho adorato è The New Mother di Lucy Clifford, che può essere letto per intero in questo sito dedicato al weird. Si tratta di una favola che somiglia molto a quelle dei fratelli Grimm. Due bambine sono mandate dalla mamma in paese per vedere se ci sono lettere del padre marinaio. Nonostante le raccomandazioni di non parlare con nessuno sconosciuto, si fermano a parlare con una ragazza e da lì seguiranno terribili vicissitudini. Una fiaba veramente molto nera.

Mi sono piaciuti moltissimo anche The Little Room e The Sequel to the Little Room, di Madeline Yale Wynne. Leggeteli, se volete, qui e qui. Nella casa dove è vissuta la madre della protagonista c’è una piccola stanza… o no? A quanto pare, a volte sì e altre no. Il mistero sarà svelato, appunto, nel sequel.

Altri racconti molto belli: The Prism di Mary E. Wilkins (della quale ho già recensito The Wind in the Rosebush and Other Stories of the Supernatural): una ragazza porta al collo un prisma, che ha rubato da una lampada appartenuta a sua madre. Lei sembra vederci qualcosa di strano, gli altri no. Come finirà? The Thing in the Cellar di David H. Keller: un bambino, fin da quando è un poppante, ha una paura smisurata della cantina. I genitori non ci capiscono niente e chiedono aiuto a un medico. Finirà, ovviamente, molto male. In The Three Marked Pennies di Mary E. Counselman, un giorno una cittadina viene tappezzata di innumerevoli cartelli con lo stesso annuncio: l’indomani verranno messi in circolo in città tre penny contrassegnati da tre simboli diversi, ognuno con un significato diverso. Di lì a una settimana, i tre proprietari saranno ricompensati con un’ingente somma di denaro, con un viaggio intorno al mondo, con la morte.

Altri racconti sono discreti, mentre invece non ho particolarmente apprezzato solo un paio delle storie qui contenute, fra cui (sto per dire un’eresia!) The White People di Arthur Machen. Questo autore è uno dei grandissimi della weird fiction e mi rendo conto che non apprezzarlo potrebbe significare non capire niente di questo genere; eppure è il suo secondo racconto che leggo e li ho trovati entrambi soporiferi. Leggetelo voi stessi e mi direte.

Come vedete, ho messo il link a tutti i racconti di cui vi ho parlato, perché sono tutti di pubblico dominio e quindi fruibili gratuitamente, ovviamente in inglese. Tuttavia, consiglio comunque l’acquisto del libro se vi piace il genere, perché è bello averli raccolti tutti assieme in un’antologia splendidamente ricercata da uno studioso del soprannaturale in letteratura.

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