Una breve introduzione: non ho mai avuto la passione per il Natale, ma nonostante questo ho deciso di preparare per voi un calendario dell’avvento librario. In che consiste? Ogni giorno, fino al 24 dicembre, pubblicherò qui l’incipit di un libro che mi è piaciuto, così che possiate avere un’introduzione al libro se non lo conoscete ancora. Una piccola cosa per ridare un po’ di vita al blog.
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Ma indove erano andate a finire quelle prime matinate nelle quali, appena arrisbigliato, si sintiva attraversato da una speci di correnti di filicità pura, senza motivo?
Non si trattava del fatto che la jornata s’appresentava priva di nuvole e vento e tutta tirata a lucito dal sole, no, era un’altra sensazione che non dipinniva dalla sò natura di meteoropatico, a volersela spiegare era come un sintirisi in armonia con l’universo criato, perfettamente sincronizzato a un granni ralogio stillare ed esattamente allocato nello spazio, al punto priciso che gli era stato destinato fino dalla nascita.
Minchiate? Fantasie? Possibile.
Ma il fatto indiscutibile era che quella sensazione una volta la provava bastevolmente di frequente, mentre invece, da qualichi anno a questa parte, ti saluto e sono. Scomparsa. Scancillata. Anzi, ora le prime matinate gli provocavano spisso e vulanteri ‘na sorta di rigetto, di rifiuto istintivo di quello che l’aspittava una volta dovuto accettare il jorno novo, macari se non c’era niente di camurrioso che l’aspittava nel corso della jornata. E la conferma era data da come si comportava subito che nisciva dal sonno.
Ora, appena isava le palpebre, immediatamente le ricalava e sinni ristava allo scuro per qualichi secondo, mentre una volta, appena rapriva l’occhi, li mantiniva aperti, squasi tanticchia sbarracati, per agguantare avidamente la luci del jorno.
«E questo era, di sicuro, l’effetto dell’età» pinsò.
Ma a questa conclusione immediatamente s’arribillò il Montalbano secunno.
Pirchì da qualche anno dintra al commissario esistevano dù Montalbani sempre in disaccordo tra di loro. Appena uno dei dù diciva una cosa, l’altro sostiniva l’opposto. E infatti.
«Ma cos’è ‘sta storia dell’età?» disse Montalbano secunno. «Com’è possibile che a cinquantasei anni tu ti senti vecchio? La vuoi sapiri la vera virità?».
«No» disse Montalbano primo.
«E io te la dico lo stisso. Tu ti vuoi sintiri vecchio pirchì ti torna commodo. Siccome che ti sei stancato di quello che sei e di quello che fai, ti stai costruendo l’alibi della vicchiaia. Ma se ti senti accussì, pirchì come prima cosa non presenti ‘na bella littra di dimissioni e ti chiami fora?».
«E doppo che faccio?».
«Fai il vecchio. Ti pigli un cani per tiniriti compagnia, la matina nesci, t’accatti il giornale, t’assetti supra ‘na panchina, lasci il cani libero e accomenzi a leggiri principianno dai necrologi».
«Pirchì dai necrologi?».
«Pirchì se leggi che qualichi coetaneo tò è morto mentre che tu sei ancora sufficentimenti vivo, ti viene ‘na certa soddisfazione che t’aiuta a campare minimo altre ventiquattr’ore. Doppo un’orata…».
«Doppo un’orata te la vai a pigliari ‘n culu tu e il cani» disse Montalbano primo, aggelato dalla prospettiva.
«E allora susiti, vai a travagliare e non scassare i cabasisi» concluse risoluto Montalbano secunno.
Andrea Camilleri, Le ali della sfinge, Sellerio, Palermo 2006.
Il sito dei fan di Andrea Camilleri: http://www.vigata.org/
La serie di Montalbano: https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Camilleri#Serie_di_Montalbano
Il libro sul sito dell’editore: http://sellerio.it/it/catalogo/Ali-Sfinge/Camilleri/812